mercoledì 20 luglio 2011

JUNO


Questo film ha preso anche un Oscar per la sceneggiatura, ma io francamente lo trovo un po' un polpettone di temi scelti non dico espressamente per il box office, ma quasi: c' è tutto, adolescenza, che fa tanto "crisi" e difficoltà anche senza aggiungere altro, gravidanza inopportuna, genitori risposati, coppia serena ma con la crisi dietro l'angolo, maschi che non crescono perchè corrono ancora dietro ad un sogno, mamme single, che più tendenza di così non c'è...
E poi, fondamentalmente, mi da UNA SOTTILE INQUIETUDINE.
Essendo un'inguaribile romantica, un po' illusa ma non tonta del tutto, un tema del genere mi sembra più adatto ad essere trattato in forma di tragedia che di commediola leggera come avviene qui.
L'ho detto, sono un'illusa, ma io m'immagino che una mamma che si separi per sempre dalla creaturina scalciante, che gli dorme dentro per 9 mesi, possa decidersi a farlo solo nella sala d'aspetto di una camera a gas di un campo di sterminio nazista, con le lacrime che sgorgano a fiumi mentre dice all'affidataria: "salvalo, salvalo tu, portalo via, adottalo tu...con me è la fine, con te vivrà..."; oppure sul lastrone di ghiaccio dopo il naufragio del Titanic che dice, passandolo alla signora sulla scialuppa: "prendilio, salvalo dal gelo, dagli una nuova famiglia..."; oppure ancora mentre si mangia i lacci delle scarpe al posto degli spaghetti, sprofondata nell'indigenza più assoluta, affamata al punto da darlo alla ricca coppia per non correre il rischio di addentarlo.
Non posso capire, non posso immaginare, come possano degli opulenti adolescenti del Paese guida del mondo, sazi, abbuffati anzi, non bisognosi di nulla, cancellare dalla loro esistenza premendo il tasto cancel un figlio per tornare tranquillamente ad abbuffarsi di hamburger, frappè colorati, scorribande al bowiling, feste di compleanno, balli in discoteca, giornate attaccati al joystick.
Questa adolscente che dice "per te non c'è posto, io ancora me devo divertì un casino", mi mette disagio, inquietudine, altro che film comico e leggero, mi fa pensare a quante donne o ragazze che vivono in questo schifo di mondo con 2 o 3 euro al giorno, stanno scavando in una discarica anche oggi 2011, per rimediare qualcosa per la loro creatura, da cui non si separerebbero per niente al mondo, mentre noi stiamo qui a sprecare di tutto, a liberarci dei figli come di una permanente che non ci piace e che non s'intona con la forma del viso.
No. Non è il mio film preferito. Non è il mondo che preferisco, se è così che sta diventando

domenica 17 luglio 2011

♥Per amore...♥

Cosa fareste voi per amore?
Oh, non chiedetelo a me.
Molte persone vivono l'amore come una favola, tutto rose e fiori. Io di solito sono una persona molto cinica e fredda a riguardo.
Dal mio punto di vista l'amore non è matematica, non è un'equazione già risolta, ma nemmeno un'incognita risolvibile. È un sentimento irrazionale e mutevole, una reazione chimica eguagliabile anche assumendo certe sostanze.
Può cambiare dall'oggi al domani, essere diverso da quello che sentivamo ieri, due minuti fa o addirittura secondi.
Magari ora mi state immaginando come una strega, ma sbagliate. Per quanto sia conscia della volubilità dell'amore, do sempre il massimo nelle relazioni, appunto perché ne conosco la fragilità.
Amore non è batticuore, non è foga del momento e nemmeno una stupida reazione chimica. Amore è impegno, rispetto, compromessi, sacrifici... no, non è una favola.
Per quanto mi possa sentire una principessa fresca di salvataggio da un drago sputafuoco, tento di razionalizzare, finché me lo consente il giramento di testa.
Non sono una che etichetta le persone, non deleto i difetti per esaltare i pregi, anzi. I difetti sono la prima cosa che va cercata nel partner. Odio profondamente chi cerca di cambiare la persona che “ama” perchè non sopporta i suoi difetti, è una barbaria.
Qualcuno una volta mi ha detto che non esiste la perfezione in assenza di difetti, ma che gli stessi difetti fanno sì che ognuno di noi sia perfetto.
Provate a pensare di incontrare una persona... e di accorgervi che ha quel piccolo difetto caratteriale, che vi infastidisce da morire. Ora pensate di dover passare la vita con questa persona.
Ho visto fin troppe relazioni andare a scatafascio per piccoli difetti ignorati in gioventù e mi dispiace dirvelo, ma questo errore lo fanno tutti.
“È troppo puntiglioso, ma è così dolce”
Quarant'anni dopo, sposati con dei figli, vi ritroverete a piangere da sole in un angolo perché vostro marito non fa altro che criticarvi.
“Sarebbe perfetta se non fosse così oca”
Stessa scena anni dopo, cari miei, controllate il conto in banca, e la vostra cara Barbie idiota s'è fumata tutti i soldi in stronzate (evviva i francesismi).
Magari è un po' troppo selettivo da parte mia, ma mi interrogo spesso su come potrebbe essere la mia vita futura con il mio partner.
Anche io ho commesso i miei errori, in amore, ma tenete a mente che fin'ora mi sono avventurata solamente in due relazioni, tutte di lunga durata (una media di quattro anni) e che ora sono solo all'inizio di una terza ipotetica storia. Non sono una persona da “due mesi poi sparisci” io in amore mi impegno, ma mi aspetto lo stesso identico sforzo anche da chi mi sta accanto.
Amore è dare e ricevere; È elargire soddisfazioni per far contenta la persona che ami, senza aspettarti nulla in cambio, ma attenzione: questo non significa che se non si riceve nulla bisogna chinare la testa ed andare avanti. Significa che c'è qualcosa che non va. Qualcosa di GROSSO.
Stando su Facebook osservo la costanza con cui questi ragazzini si prendono e si scaricano, a ritmo quasi frenetico, come se cambiare partner andasse di pari passo con il cambiarsi le mutande... e questo non è giusto. Questo significa giocare, ed allora non chiamatelo amore. Chiamatelo sesso, o se ancora il sesso non c'è, chiamatela sperimentazione. Non è amore quello di due bambini che camminano mano nella mano per strada. Amore è quello tra due persone (attenzione, ho detto persone, non adulti, anche tra due dodicenni può esserci amore) che condividono tutto, compresi i difetti, che hanno la decenza di tenere per sé stessi le cose veramente importanti e fanno le cose con calma.
Tempo fa, mia nonna (la saggezza delle nonne non ha confini, sebbene lei non sia poi così saggia) mi mise in guardia dal mio ex con queste parole:
“Non sposare un operaio, quando l'amore finisce restano solo i soldi, con lui non hai futuro”
Ora; non mi interessa una ceppa di minchia dei soldi, ma il concetto è stupefacentemente corretto. L'amore non dura per sempre, o meglio. Il vero amore inizia molto più tardi. Il vero amore è quello che si prova per una persona con cui si ha condiviso DECENNI della propria vita, con la quale si ha superato qualsiasi tipo di avversità, per la quale si prova rispetto e deferenza. Prima è solo amore.
Con “solo amore” non voglio dire che prima di guadagnare lìaggettivo “vero” sia stupido, o inutile... insomma, non è un'accezione negativa.
È un po' come dire, prima di essere adulta ero solo una bambina.
Ma vi dirò una cosa... se nessuno mi avesse curata, amata e sostenuta non sarei mai cresciuta fino quello che sono ora.
L'amore è il primo figlio di una coppia. È il primo frutto dell'unione di due persone, e come tale non va lasciato a sé stesso... proprio come per un figlio va costantemente seguito, coccolato, considerato... affinché cresca e sbocci in quello che è il sogno di ognuno di noi: Il vero amore.

lunedì 11 luglio 2011

.)Indifferenza(.

Scusate il ritardo, questo blog proprio non vuole farsi scrivere.
No, non è vero, si chiama pigrizia.
Devo ammetterlo, è un mio grosso difetto, quello di iniziare le cose e non finirle. Però, diciamocelo, questa cosa voglio assolutamente continuarla.
Sapete, ho tenuto un diario solo in tutta la vita, un quadernino di Lupo Alberto, alto un paio di centimetri. L'ho finito tutto, ho perseverato.
Come quando mi sono impuntata con una Fanfiction particolare, molto intricata. Comprai una Moleskina, e la riempii totalmente di date, appunti, piccoli scritti, schemi...
Insomma, rileggendola adesso, mi sento realmente soddisfatta.
E poi, se pensate che voglio cambiare vita, questa cosa del Blog ci sta, no?
Ho pensato molto a che argomento trattare oggi. Basandomi sulla vita di tutti i giorni, non ho avuto granchè di cui parlare, dato che ultimamente sono tappata in casa e non vedo nessuno.
Ma giusto l'altro ieri mi è stata data l'occasione che cercavo: uscire.
Partiamo dal presupposto che sono uscita con il bambino, che andavo ad un torneo di Magic, e che per una volta avevo deciso di vestirmi come piace a me.
Faceva un caldo così bestiale che credevo sarei esplosa da un momento all'altro, non si stava bene da nessuna parte, continuavo a spingere il passeggino sbuffando, sudando e sentendomi una perfetta idiota per aver cercato, una volta, di essere carina.
Finita la giornata, stressantissima, anche se divertente, dovevo giustamente tornare a casa. Io non ho una patente, non ho nessuno che mi accompagni in giro, in più con il bambino, sarei solo un peso. Così uso i mezzi pubblici. A sera ormai il piccolo dormiva, nel passeggino, ed io preferisco non svegliarlo quando si addormenta così: i bambini sanno essere veramente isterici quando dormono poco. Credete che qualcuno mi abbia aiutata a caricarlo sulla corriera? NO.
Al primo tentativo mi è scivolato il passeggino, sbregandomi una calza e facendomi pure male; al secondo ho rischiato di svegliare il piccolo. Mi sono arresa, ed ho preso il telefono, per chiamare il padre del bambino.
In tutto questo, dovete pensare a dove mi trovavo ed a che ora era. Ora di punta in una stazione delle corriere. C'era un pienone allucinante, ma nessuno si è fermato per aiutarmi, nessuno mi ha nemmeno chiesto se avevo bisogno di una mano.
C'è davvero tutta questa indifferenza, al mondo?
Voglio dire, mi vedevano benissimo. Notavo molte occhiate compassionevoli, molte divertite. Alcuni si sono addirittura fermati a guardare, neanche fossi un clown da strada.
Io mi domando come possiamo in una società che ci da tutto, che ci rende satolli di vita, ignorare qualcuno visibilmente in difficoltà. E non sto parlando di finti mendicanti, per i quali posso accettare dubbi e riserve, parlo di una persona realmente, ed attualmente in una situazione di difficoltà.
E se invece di dover caricare un passeggino sopra una corriera, avessi dovuto fuggire da un maniaco? A Udine ce ne sono, parecchi. Solo quel giorno ne ho incrociati quattro che cercavano di abbordarmi, e qualche giorno prima altrettanti ci hanno provato.
Abbiamo così poco rispetto della nostra gioventù?
Più la mia vita va avanti più sento il bisogno di creare qualcosa, qualsiasi cosa, in grado di sensibilizzare ed unire le persone.